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Le origini dell’ Ordine Francescano Secolare 

Il lungo periodo della Riforma Gregoriana (o “Grande Riforma”) che si attua, con diverse battute d’arresto, tra la metà del secolo XI e la fine del XII ha visto il risveglio del laicato.

Una vicenda dal decorso a parabola: vivaci fermenti laicali animati da grandi personalità nella prima metà del sec. XII (Robert d’Abrissel + 1117, Etienne de Muret + 1124, Norberto di Xanten +1134, ecc.), poi alla fine dello stesso secolo crearono un baratro tra chiesa gerarchica e ceti popolari.

Il “laico” Francesco, compreso da un grande papa, diviene “ponte”perché il laicato era alla ricerca di una propria spiritualità che poi approda a quella penitenziale.

Il contributo di Francesco al rinnovamento di tale spiritualità fu notevole, egli la assume e la rende più autentica. La sua proposta di vivere il Vangelo pur rimanendo nel mondo, e l'impetuoso aumento già nel secondo decennio del '200 del numero di Penitenti (che si costituiscono per la prima volta in“fraternità”) fu accolta e seguita dai laici che desideravano partecipare del carisma di Francesco e seguire la via che lui e i suoi frati hanno tracciato, pur rimanendo nel loro stato secolare.

L’eredità lasciata dalla proposta di Francesco ai “laici viventi nel secolo” è una pagina luminosa di “cristianesimo francescano” che resta paradigmatica per l’O.F.S. e che costituisce fin dall’inizio una componente essenziale del carisma francescano.

E' interessante notare come le nuove Costituzioni di tutti e tre i rami del Primo Ordine hanno recepito lo stretto legame che esiste tra le diverse componenti della grande Famiglia Francescana; parlando dell'O.F.S., esse affermano che:

  • l’O.F.S. nella Famiglia Francescana ha un suo posto peculiare e specifico;
  • i suoi membri vivono il carisma francescano nella condizione secolare;
  • l’O.F.S. è necessario alla pienezza dello stesso carisma.

Alcune figure di “francescani secolari” divengono interpreti originali e fedeli dei peculiari valori francescani (fraternità, pietà popolare, povertà, minorità, servizio ai sofferenti...), che hanno diffuso a piene mani nella società del loro tempo (cfr. Elisabetta d'Ungheria, Lucchesio da Poggibonsi, Pietro Pettinalo da Siena, Rosa da Viterbo, Margherita da Cortona, ecc....). per l’O.F.S. e che costituisce fin dall’inizio una componente essenziale del carisma francescano.

 

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